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15/10/2007

Le Primarie

Ed eccoci qui è Lunedì, si torna mestamente dopo un week end relativamente pieno al posto di lavoro. Ma ieri c'è stato un evento politico che potrebbe rappresentare una svolta nella aristocratica politica italiana: le Primarie per il Partito Democratico.
L'idea, benchè assolutamente innovativa nella politica italiana è, diciamo, frutto di uno sbiadito copia e incolla dal modello americano(che ci si ostina a seguire anche se personalmente non continuo a capire perchè dato il prestigioso background italiano) ma con differenze sistematiche, una, ed è la più evidente, è che li permettono la scelta sul candidato che sfiderà il candidato repubblicano nelle presidenziali e che qui ti permettono di essere il prossimo pretendente alla poltrona di Presidente del consiglio dei ministri.
Dunque si parlava di novità, ma preferirei proseguire nell'analisi delle primarie del Parito Democratico. I candidati sono quantomeno "scafati" a livello politico (quelli che possono realmente sperare al segretariato) difatti valga un dato su tutti Veltroni ha l'età nella quale Blair (segretario dei Labour e d ex premier britannico, per intenderci) si è dimesso dopo 15 anni di governo...
Davanti a tutto questo mi sento un po come Nanni Moretti in Bianca nella oramai famosa scena della Nutella...anche qui la differenza c'è, se lui sedeva a fianco di questo onirico barattolone di Nutella e di fronte aveva D'Alema in tv, io sono davanti alla stessa tv che mi vedo Veltroni trionfatore di queste primarie mentre però degusto un seppur povero ma sempre ottimo:

PANE E POMODORO

questa ricetta è povera, molto povera, ma ha una ricchezza di sapori e odori e ricordi che per me non ha paragoni. Ho anche scoperto negli anni come la stessa ricetta è tipica anche della Catalogna e di Barcelona e tramite questo piatto rendo il mio tributo a Pepe Carvalho e a Montalban...

Pane, rigorosamente pane pugliese (quello di San Severo è ovviamente indicatissimo vista la sua estrema bontà e la sua ricchezza di gusto)

Pomodori, possibilmente non quelli di Pachino però ma quelli di dimensioni un attimino più grandi, basta che siano ricchi di polpa la quale necessita per la buona riuscita

Olio, sale q.b. e origano (expert only).

Tagliate dalla pagnotta di pane una fetta che sia ben spessa e ponetela su di un piatto. Taglialte il pomodoro a metà, prendete la prima metà, con la polpa rivolta verso la mollica del pane, e cominciate a spalmarlo su ambedue le facciate della fetta di pane. Poi rifate la stessa mossa con l'altra metà del pomodoro fino a che non vi soddisfa la quantità di polpa presente.
Prendete l'olio e imbevetene lla fetta impomodorata, cospargete di sale....aspettate che il pane si ammorbidisca e a questo punto potete guardare il Ualter chiedendogli di dire, almeno una volta, qualcosa di sinistra....o perlomeno qualcosa....

10/10/2007

Sa...sa...prova....prova....

sa...sa....prova...prova...quanto adoro salire su un palco e cantare buon vecchio blues

08/10/2007

BENESSUM

Pare dunque che l'autunno sia ritornato in scena. Quando parlo di autunno intendo sia quella mezza stagione che apre le porte al generale inverno, sia quella stagione che solitamente si contraddistingue per essere anche definita in ambito politico come "calda".
Quella "calda" (invito i lettori a non profondersi in sorrisi da scolarette) è appena cominciata per via delle mobilitazioni nelle fabbriche a seguito del referendum indetto dai Sidancati confederali sul tema del Protcollo Welfare (che qui allego per chi voglia informarsi protocollo_welfare.pdf ). Pare, come si legge nei diversi quotidiani, che Confindustria dica che il protocollo sia ottimo, che i sindacati confederali dicano che il protocollo sia buono e migliorabile, che il Go-governo dica che il protocollo com'è attualmente è perfezionabile ma deve essere approvato così com'è se si vuole procedere verso una ridefinizione del sistema di Stato Sociale e dulcis in fundo il Prc dichiara che il protocollo non va bene e deve essere ridiscusso. Che fare? (la domanda per antonomasia...dal 1912...)
Noi la risposta l'abbiamo. E parte da qui, dal cuore della sinistra italiana, dal luogo dove per 50 anni il PCI eleggeva Sindaci (ammicco...ammicco...ogni riferimento al sindaco dalla esse minuscola è assolutamente ricercato), dal luogo dove il PCI sparse le sue ceneri politiche per divenire PDS, poi DS, poi PD (sarà che l'evoluzione politica è inversamente proporzionale a quella dell'uomo...mah?!?): BOLOGNA .
Dunque in omaggio alla vecchia signora dai fianchi un po' molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli

I PASSATELLI IN LINGUA rigorosamente ORIGINALE (Thanks to Phranz)

Quand l’è fradd...socmel!
Acsè canta Andrea Mingardi, icona dàl blues bulgnàis,...invezi quand l’è fradd l’è mej preparer un bel piàt ed pasatel...in bròd, l’è òvi.
Pr un bel piàt ed pasatèl serv è bròd ma brisa fàt coi dadi: serv è bròd bon (buon brodo), ed cheren (di carne) con i odor, l’os buc e compagnia cantante!
Dop ed chè tolì dagl’ ov (prendete le uova), una pr’ognun ed quî chi tafien, tolî na terina per sbater dantar î ov con un pochin ed sèl e dla nosa moscà a voster gust.
Dop ch’avî sbatò j ov con totta la roba (una volta fatto lo sbattutto d'uovo), tolî un pel pez ed forma bona. Dop c’avî grattugià la forma bsogna unî la forma co’ j ov sbatò; s’al’impast l’è trop doic (mollo) metî n’eter pò ‘d forma o dal pangratà.
Quand l’impast l’è gnù (quando l'impasto è venuto fuori) bel sòd bsogna fer dal baline e lassele un pò int e frîg.
Quand è bròd buje (quando il bordo bolle) tolî al paline da e frig, tolî l’atrazz apòsta (estrusòr) e squizè al paline con l’estrusor dantr’e brod bujent.
Quand’i pasatè j en gnù a gala j en pront.
Bon aptìt, ragazùl!