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08/06/2009

Sono forti

ma hanno i piedi di argilla. La gente evidentemente non è soddisfatta della plitica in primis, ma anche di questa triste e lugubre azione di governo rivolta solamente ad accrescere i sistemi di potere e che non conta pragmatismo ma solo tanta demagogia. L'area di opposizione di ferma al 47% mentre pdl e lega al 45%. Questo dato naturalmente è soggetto a molteplici indagini politche e analisi delle più disparate. Ciò che sembra contare, a questo punto, è la necessità di ritrovare una vera unità programmatica e politica a sinistra. Questo paese regge, nonostante tutto, a questa onda di bitume patinato e ha voglia di una politica seria ed orientata al futuro. E' il momento di compattare le forze, ricostruire la programmazione politica e dare una svolta a sinistra che altro non può fare che bene a tutti.

Tutto ciò in attesa dei risultati delle amministrative....

 

LASAGNE AL PESTO:

INGREDIENTI:
(dosi per 6 persone)
700 gr. lasagne fresche, 250 gr. di pesto, sale, 1 l. salsa béchamel,
noce di burro, formaggio Grana Padano grattugiato, pepe q.b
.

Riempite una teglia a 3/4 di acqua leggermente salata, mettetela sul fuoco e quando l' acqua incomincia a bollire,
fate bollire le lasagne per circa 1 minuto per parte.
Scolatele, e fatele asciugare su uno strofinaccio da cucina senza pero' sovrapporle altrimenti si incollano.
Preparate ora la salsa" be'chamel", fatela intiepidire
prima di mescolarla al "pesto" ed accendete il forno a 190 gradi.
Imburrate una pirofila di circa 25x35 cm. e ricoprite la base con
della be'chamel al pesto e adagiatevi sopra uno strato di lasagne,
poi spalmateci ancora un po' di salsa be'chamel e spolverizazte
con abbondante Grana Padano grattugiato.
Formate altri strati seguendo quest'ordine e finendo con un
ultimo strato di lasagne ricoperte con la salsa be'chamel,
dei fiocchetti di burro qua' e la' e abbondante Grana Padano grattugiato.
Infornate per circa mezzora e, prima di servire,
fate riposare le vostre lasagne per almeno dieci minuti.

18/04/2008

TERMOPILI

Ebbene si. Siamo come il generale Leonida alle Termopili, assediati, stanchi, pochi e praticamente sconfitti da una toranta elettorale assolutamente disastrosa per l'intera SINISTRA italiana. E' giunto il momento dell'analisi. Della sconfitta, certo. MA anche e soprattutto di come DOBBIAMO rinascere, e quando dico dobbiamo mi rifersico alla SINISTRA.
Non ci facciamo trascinare nella finta polemica delle "ali estreme" o della "radicalità" di alcune frange a sinistra. E' stupido, francamente. Cerchiamoli e cerchiamoci in quello che è l'humus profondo che raccoglie le nostre radici. Il nostro riferimento è a sinistra non al centro.
Inoltre dovremmo ricominciare a "sporcarci le mani" e a mettere in campo una serie continuative di iniziative nelle città, nei quartieri, nelle borgate. Dobbiamo far vedere che non siamo un partito esclusiavamente istituzionale. Dobbiamo far vedere che siamo un partito che vuole e fa di tutto per coinvolgere la gente per recuperare la base militante.
Io sono pugliese e guardo con sommo favore, come leggevo ieri su Repubblica, ad un progetto di apertura a Nichi Vendola. Signori, lui può realmente rappresentare quello che adesso negli States è Barack Obama. Ma non parlo necessariamente di leadership o di candidature. Basta rapportarsi solo a questo tipo di analisi numerica.
E' l'ora di ri-costruire il partito in modo da assicurare a questo Paese un geverno per i futuri 15 anni (purtroppo successivi a questi...ahimè)

 

P.S: non pubblico ricette per adesso visto che dopo la batosta elettorale mi è passata la fame

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05/12/2007

I funerali di Berlignuer

 

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E' un acronimo. Di una bestemmia?! o di un partito?! L'enigma non è di quelli di memoria egizia ma possiamo giungere ad una mediazione: è una bestemmia politica. Io sono di sinistra. Tanto. E la formazione di un unicum a sinistra la vedo bene, molto bene (gli stati generali si svolgeranno l'8-9 Dicembre).  Parafrasando si potrebbe dire: riformare con lentezza, senza fare alcuno sforzo, chi è veloce (intelligenti pauca) si fa male e finisce all'ospedale. Ogni volta che sento Veltroni parlare di riforme mi viene da star male, è più forte di me. Non riesco a vedere bene questo PD, non ce la faccio. Sono di sinistra e sembra quasi che oramai bisogna vergognarsene. Si vuole tendere verso una politca girgia e monocolore dove i partiti si differenziano solo per sfumature, e non per questioni nettamente contenutistiche e programmatiche. Secondo me qualcuno dovrebbe andare nel loft del Piddì (sembra un aperitivo milanese, no?!) e dirgli che nei paesi europei seri i grandi partiti si differenziano, e come!!!

Francia. Partito Socialista. Il socialismo (no, non tenente d'occhio il portafogli, sono veri socialisti!) è presente in Francia fin dalla fine del XIX secolo.

Germania. SPD: come anno di fondazione viene spesso indicato il 1875 quando, in occasione dal congesso di Gotha (22 - 27 maggio), l'Associazione Generale degli Operai Tedeschi (ADAV, in tedesco: Allgemeiner Deutscher Arbeiterverein) e il Partito Socialdemocratico dei Lavoratori (SAD, in tedesco: Sozialdemokratische Arbeiterpartei Deutschlands) si unirono a costituire il Partito Socialista dei Lavoratori (SAP, in tedesco: Sozialistische Arbeiterpartei Deutschlands). Nel 1890 il partito assunse l'attuale denominazione di SPD. 

Inghilterra. Labour: a Londra, nel 1900, in seguito a un Congresso al quale presero parte il Partito Indipendente del Lavoro, il Partito Scozzese del Lavoro, la Federazione Social Democratica, rappresentanti della Fabian Society e dei sindacati, venne fondato il Comitato di Rappresentaza del Lavoro (LRC), con il compito di sostenere alle elezioni politiche candidati che si impegnassero a fare proprie le istanze del mondo del lavoro. Primo segretario del partito fu Ramsey McDonald.

Bene. La storia politica di questi partiti è nota ed è ancora oggi viva  e salubre ed ha necessitato di cambiamenti, aggiustature, riparazioni, unificazioni, scissioni ma l'identità è rimasta la stessa. 

In Italia abbiamo una tradizione politica di sinistra GRANDIOSA, scintillante, che va dai movimenti operai e studenteschi passando per il PCI (il più grande partito comunista dell'area nato) e incrociando i socialisti alla Nenni. Abbiamo sempre avuto una cultura POLITICA di sinitra di amplissimo respiro, cito alcuni nomi: Ingrao, Berlinguer, Togliatti, Iotti, Di Vittorio, Gramsci etc...E adesso?! Il PD?!?! Altro non è che una sommatoria delle classi dirigenti dei due partiti fusisi: Ds e Margherita. 

Qualcuno può decisamente obbiattarmi: ma le primarie?! Bene. Le primarie sono state un esercizio democratico di ampio respiro, c'è da dirlo. Ma le scelte erano assolutamente discutibili: Veltroni (il più appetibile), Bindi, Adinolfi (chi è costui?! avrebbe sancito Don Abbondio) Gavronsky (chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?!?!), Letta (che già...ma il cognome ha giocato molto tra la base). E con questi nomi me le chiami primarie!?! buahahahahahaha, ahaha, buahahahahaha. Era un voto obbligato evidentemente. E non poteva andare diversamente visto che Veltroni era già "incoronato" dalle due segreterie, e sappiamo bene come si muovono i voti in queste situazioni. 

Dulcis in fundo: su queste riforme dialoghi con l'opposizione?! Bene. Dialogo istituzionale sull'assetto del paese è giusto perchè noi non siamo mica quegli altri che fanno tutto senza consultarsi. Peccato che comunque tu debba parlare con il Cav. Banana, con cui non mi sarei seduto al tavolo neanche per una partita a scopa (ma il conflitto di interessi?!?), con Fini , nella pochezza forse il meno mediocre (forse), con Bossi (buahahhahahah, hahahaha, ahahahaha...basta!!!.buahahahaha) Casini (no comment). 

Perchè non parli prima con la gente, la base, i militanti e con la sinistra?!?!...Quanto te piace la DC...eh!!!dai...su...eddaii...dillo Vertrò...su... 

 

COME VE PARE 

1 cipolla-2 zucchine-1 peperone-1 melanzana-2 carote gia' scottate-2 cucchiai di capperi sottaceto-1 vasetto di pomodoro al basilico-2 manciate di uvetta-3 cucchiai di pinoli-1 cucchiaio di zucchero-1/2 bicchiere di aceto forte-peperoncino-brodo vegetale caldo

sminuzzare le verdure in pezzi piccoli e metterle in una padella capiente con abbondante olio; cuocere lentamente aggiungendo il brodo quando si asciuga;

e' pronta quando le verdure sono quasi disfatte;
servire tiepida o fredda