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22/05/2008

La monnezza

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 Come è ben noto a tutti la bellissima Napoli è sommersa dai rifiuti da oramai 15 anni. Solo adesso però i media se ne sono accorti e con essi tutto il codazzo e il carrozzone si è mosso per sostenere la "causa". Da ultimo il governo attuale è "sbarcato" ieri a Napoli per dare un segnale forte alla città facendo capire che lo Stato c'è. A mio modo divedere la mossa è un classico del populismo mediatico in stile cav. Banana, ovvero: facciamo vedere che siamo li, facciamo vedere che il problema ci interessa, apriamo quelle due o tre discariche (per carità forse urgentissime vista la drammatica situazione) e poi vediamo cosa succede. Per come la vedo la politica dovrebbe avere quel dono particolare della lungimiranza per la risoluzione dei problemi e questo non mi pare stia trasparendo nella linea politica attule (se per questo nemmeno dalla precedente). Cosa che però è grave, visto che il suolo campano, specie di quello della Campania felix (il casertano per capirci) è oramai paragonabile a quello di Chernobyl per il suo tasso di inquinamento, quindi aprire delle discariche fini a se stesse può essere solo un paliativo ma non la risoluzione. Spero, quindi, che si abbia la cortesia eil buongusto di elaborare un piano serio e di lungo periodo per cominciare a paralre di vera bonifica del territorio e non limitarsi a risolvere i problemi alla "italiana".

Rimanendo in tema di napoletanità vi suggerisco questa ricettà che, benchè pasquale, è buonissima: 

CASATIELLO

 la ricetta del casatiello, è uguale a quella del tortano, solo che le uova invece di essere sode e messe all'interno a pezzettini, vengono messe sopra crude e fermate da striscioline di pasta messe a croce sull'uovo.

-Stemperate il lievito in acqua tiepida (che non sia troppo calda).

-Disponete la farina a fontana, ponetevi al centro lo strutto, il sale, il pepe, il lievito sciolto nell'acqua, e  aiutandovi con altra acqua tiepida, mescolate tutto fino a ottenere una pasta morbida che lavorerete con forza per una diecina di minuti battendola sul tavolo.

-Fatela poi crescere in una terrina coperta, in luogo tiepido, per un paio d'ore o fin quando la pasta avrà raddoppiato di volume.

-Tagliate tutti i formaggi e il salame a dadini.

-Quando la pasta sarà cresciuta, staccatene una pagnottella e tenetela da parte.

-Battete tutto l'impasto rimanente con le mani e stendetela allo spessore di un centimetro.

-Disponete su tutta la superficie, uniformemente, il ripieno, e arrotolate con delicatezza la pasta, il più strettamente possibile.

-Ungete di strutto un ruoto (uno stampo largo col buco centrale);

-disponetevi il rotolo di pasta a ciambella, unendone bene le estremità e rimettetelo a crescere in luogo tiepido coprendolo con un panno.

-Quando il casatiello avrà lievitato (accorreranno almeno due ore), disponete le 5 uova su di esso a intervalli regolari, e fermatele con delle striscioline incrociate fatte con la pasta che avete tenuto da parte.

-Infine infornatelo a forno già riscaldato a 160° per i primi 10 minuti poi a 170°-180° per un'ora di cottura complessiva. 

-Sformatelo quando sarà tiepido.

19/05/2008

Bisogna sempre essere sbugiardati no?!

Quote rosa nelle public company
Oman e Kuwait meglio dell'Italia

 I dati sono forniti dal FINANCIAL TIMES e non da i soliti giornali "casciaroni" della sinistra radicale

E si sta parlando di paesi nei quali i diritti acquisisti dalle donne si sostiene siano inferiori all'occidentalizzato "bel paese"...ah!!!dimenticavo c'è la Carfagna, stupido io...

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13/05/2008

L'amore come sintesi psicanalitica

In psicoanalisi, Thanatos è l'istinto di morte, che si oppone a Eros.

Il concetto di istinto di morte fu introdotto da Sigmund Freud nel Jenseits des Lustprinzips (Al di là del principio del piacere) del 1920. Secondo Freud, Thanatos segnala il desiderio di concludere la sofferenza della vita e tornare al riposo, alla tomba. Concetto che non deve essere confuso con quello di destrudo, vale a dire con l'energia della distruzione (il contrario di libido).

Nel testo, Freud analizza l'esperienza traumatica degli eventi della prima guerra mondiale, così come venivano illustrati dai veterani di guerra. La maggiore particolarità degli eventi più violenti, per Freud, era che i soggetti tendevano a riviverli o reinterpretarli. Questo sembrava diametralmente contrario al "principio del piacere", la tendenza di ogni individuo di espandere il proprio piacere e renderlo più lungo possibile.

Freud notò questa ripetizione nelle circostanze più ordinarie e naturali, persino nel gioco dei bambini. Dopo l'esposizione di una serie di ipotesi (in particolare l'idea che ogni individuo ripete le esperienze traumatiche per riprendere il controllo e limitarne l'effetto dopo il fatto), Freud considerò l'esistenza di un essenziale desiderio o istinto di morte, riferendosi al bisogno intrinseco di morire che ha ogni essere vivente. Gli organismi, secondo quest'idea, tendono a tornare a uno stato preorganico, inanimato – ma vogliono farlo in un modo personale, intimo

 

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Le ho fatte domenica e vi posso assicurare come vi possano sollvare al di là dle bene e  del male:

Dosi per 4 persone: 400 g di carne di manzo tritata, 1 uovo, 1 spicchi d'aglio, 1 manciata di prezzemolo, 2 fette di pan carré, 1/2 dl di latte, 40 g di parmigiano grattugiato, 30 g di pangrattato, 1/2 dl d'olio d'oliva, sale e pepe.

 

Levate la crosta alle fette di pan carré e lasciatele a bagno in 1/2 dl di latte (3 cucchiai). Tritate finissimamente l'aglio e il prezzemolo.
Eliminate la pelle della salsiccia, sgranatela con una forchetta e mettetela in una terrina con la carne.
Unite l'uovo, il pancarré ben strizzato e sminuzzato e il trito d'aglio e prezzemolo.
Lavorate bene il composto, aggiungete il parmigiano, salate, pepate e amalgamate con cura il tutto.
Ricavatene con le mani delle polpette di forma rotonda: la loro dimensione potrà andare da quella di una grossa oliva a quella di un uovo.
Passate le polpette più volte nel pangrattato in modo che rimangano ricoperte, quindi fatele friggere in olio d'oliva molto caldo e a fuoco vivace.
Giratele spesso per dare uniformità alla doratura, scolatele su carta da cucina e servitele calde.