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22/10/2007

ASTERIX E OBELIX

Lunedì. Ritorniamo brutalmente alla realtà quotidiana dopo un fine settimana di relativi bagordi, ma soprattutto dopo un fine settimana che ha definitivamente spalancato le porte al Gen. Inverno.  Leggendo il quotidiano trovo, anche se nel bene o nel male già ne avevo conoscenza, la notizia che la Turchia ha sferrato un offensiva pubblica (quella sotterranea è cominciata da un po di anni) contro i ribelli del PKK - Partito dei Lavoratori Kurdo.

Il kurdistan è uno stato che esiste dal punto di vista sia etnico che geografico ma non esiste dal punto di vista politico (come molti altri: Euskadi, Corsica...) questo perchè, specialmente nella parte del kurdistan nord irachena, l'area è ricca di petrolio ed anche perchè sia Saddam che le autorità turche non desiderano la scissione di parte del loro territorio. Da sempre il governo turco fa strage di kurdi nel silenzio e nella indifferenza del mondo, fino a quando il leader Ocalan viene in Italia dove rimane come esule politico in quanto condannato a morte. Orbene, scoppia la crisi tra Italia e Turchia sulla procedibilità della pena di morte e sul rientro dello stesso Ocalan. La questione rientra quando la Turchia - nolente all'abolizione della pena di morte ma costretta dalla prossima entrata nella Unione Europea - promette di non condannare a morte Ocalan ma di dargli l'ergastolo.

Da quel momento in poi il Kurdistan ripiomba nell'oblio mediatico e la Turchia tenta di fare passi avanti per essere accettata dalla UE fino a quando alla massima carica dello stato turco - nonostante un fortissimo scontro istituzionale tra esercito (quale protettore della democrazia laica) e il partito di governo (filo islamico) - ascende Abdulah Gul.

Da quel momento, vista la situazione irachena nella quale grazie al caos causato dagli States la parte nord vivve in una sostanziale indipendenza, la paura della formazione dello stato Kurdo ha spinto il governo turco a iniziare una vera e propria offensiva militare contro il PKK facendo incursioni financo nel territorio iracheno (oramai terra di nessuno). Ma è proprio necessario portare a compimento un tale gesto in un momento così delicato vista la situazione della regione? Mi chiedo: l'europa, come al solito, si deve continuare a focalizzare sulle pannocchie e sulla loro quota di produzione o deve cominciare ad avere una seria, forte ed unica voce in politica estera? La vicenda mi puzza tanto di una nuova Cecenia (in pillole i ceceni sono stati quasi spazzati via dalla terra grazie al democratico Putin) .

Quando penso ai villaggi del Kurdistan bombardati dall'artiglieria penso sempre che anche nell'epoca moderna possa esistere un villaggio come quello gallico che nonostante fosse accerchiato dall'Impero resisteva grazie alle spalle e alle braccia dei suoi abitanti i cui uomini di spicco: Asterix e Obelix. Spero sia una realtà r-esistente e non solo una speranza questa anche se temo molto che purtroppo...

Ed in onore di questi due eroi dei fumetti oggi il ganberogonzo suggerisce:

PAPPARDELLE AL CINGHIALE


Ingredienti per 4 persone:

500 g di pasta tipo pappardelle,

500 g di polpa di cinghiale a bocconcini,

sedano,

carota,

cipolla,

aglio,

bacche di ginepro,

salvia,

rosmarino,

timo,

vino rosso robusto,

alcuni cucchiai di passata di pomodoro,

olio d'oliva extra-vergine,

sale,

pepe in grani.

Marinare per una notte la polpa di cinghiale nel vino rosso, aggiungendo tutti gli odori (sedano, carota, cipolla, aglio), bacche di ginepro e grani di pepe.
Sgocciolare dalla marinatura e far andare in pentola, senza condimenti, scolando man mano l'acqua che si forma.
Preparare un battutino con gli odori, salvia, timo e rosmarino, quindi soffriggere il tutto con un po' d'olio, poi rosolarvi la polpa di cinghiale che ha fatto l'acqua; sfumare con vino rosso, aggiungere qualche cucchiaiata di passata di pomodoro, salare e far cuocere lentamente allungando con acqua fino a che la carne non sarà morbida.
Con questo sugo condire le pappardelle cotte al dente.

Rispetto alla ricetta tradizione io non uso il pomodoro; la carne, quindi la faccio "sciricare" come si dice in Abruzzo, aggiungendo un bel pò di vino rosso.

 

68820d779472a0f961c7ea1db650ce11.jpgla LUCHA SIGUE....