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29/10/2007

Lonely planet '94

Nei viaggi che ho finora fatto mi sono quasi sempre servito, sia perchè ne avevo una io sia perchè ne aveva qualcuna chi viaggia con me,  di una guida tipo la Lonely planet o altre affini. Di sicuro ci servivano per orientarsi, trovare il buon ristorantino dove mangiare e non spendere cifre da capogiro compromettendo poi qualsiasi spesa successiva, per trovare l'ostello le cui camere non fossero già affittate da scarafaggi grandezza naturale etc.

Bene. LEggevo ieri che una ex ambasciatrice statunitense, nonchè partecipante al comitato di ricostruzione dell'Iraq, ha svelato che gli States non avevano neanche idea di come fosse l'Iraq (dopo questo comunque posso dire ancora nei confronti di Bush and c. : BRAVISSIMI...GRAN MOSSA) e si sono serviti di una LONELY PLANET DEL 94!!!!!!!!!...la notizia in me non ha destato particolari fremiti di indignazione o di sconcerto, anzi mi è sembrata quasi ovvia dopo quanto sta succedendo...forse G. Daboliu. Bush doveva dare retta a quelle milioni di persone che sono scese in piazza prima che combinasse sto disastro...o magari comprarsi una guida michelin...dunque migliaia di morti, un'area completamente destabilizzata, sta esplodendo anche la simpatica mina del Kurdistan, l'Iran fa il bello ed il cattivo tempo, Israele continua nella usa politica di annienatamento silenzioso dei palestinesi cercando di rinchiuderli in enclave o di segregarli in lotte intestine tra Hamas e Fatah, il Libano è una polveriera....non c'è che dire...anzi c'è. Su una nave da guerra americana dopo sei mesi (ca.) dall'invasione dell'Iraq campeggiava uno striscione davanti cui G.W.Bush fece un  bel discorsetto sulla vittoria, e recitava: MISSION ACCOMPLISHED...ovvero: avete finito di leggere la Lonely Planet del 94?

Magari sedersi tutti, discutere, capire che in fondo non si è poi tanto dissimili sarebbe una gran bella cosa, anche se porterebbe meno denaro nelle casse di qualche banca svizzera, ma perlomeno eviterebbe le morti di gente che va li sperando in permessi di soggiorno (se combatti per lo zio sam e sei messicano te lo danno...se torni....) sperando in un futuro per la tua famiglia.

Oggi è forse più difficile, ma proviamo a rendere meno amara la realtà facendo un salto nella cucina romana doc, sperando di trovare nei sapori e nei sensi quello che forse il cervello atrofizzato di tante persone non riescono a trovare:

RIGATONI CON LA PAJATA

Spellare la pajata e tagliarla a pezzi di 20 cm circa. Mettere in un piatto e spruzzare con aceto. Tritare la cipolla, il sedano, il prezzemolo e la pancetta e metterli in un recipiente di coccio con due spicchi d'aglio interi e un po' di olio; lasciar soffriggere togliere l'aglio, unire la pajata, sale pepe e i chiodi di garofano, bagnare con il vino, far evaporare ed aggiungere la salsa di pomodoro diluita in 4 bicchieri di acqua calda. Lasciare cuocere coperto a fuoco basso per circa tre ore. Il sugo dovrà risultare denso, se occorre aggiungere altra acqua calda. Nel frattempo lessare i rigatoni, scolarli al dente, versarli in un piatto caldo e servirli con la pajata ed il pecorino.

 

Mi raccomando: il gambero gonzo raccomanda di accompagnare SEMPRE ogni piatto con un buon vino (che non costa necessariamente un occhio della fronte) nel caso specifico un rosso...corposo, denso, tendente al colore nero e anche fruttato...mi raccomando....imbottigliato ALL'OROGINE

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